Plinio Verda

PLINIO VERDA

Funzione: avvocato e notaio; dirigente; politico; giornalista
Anno nascita: 02.09.1907 / Anno morte: 26.04.1983
Luogo nascita: Bellinzona Luogo morte: Bellinzona
Nazionalità: Svizzera

Dati personali e attività professionale

Dopo aver frequentato le scuole a Bellinzona e il liceo a Lugano, conseguì il dottorato in legge all’Università di Berna (1930). Rientrato a Bellinzona per la pratica forense, nel 1932 ottenne il brevetto di avvocato e notaio esercitando poi la libera professione nella stessa Città.

Attività giornalistica

1930/1940 collaboratore de “Il Dovere”, redattore dal 1935, si occupò in prevalenza di politica cantonale e federale 1940/1975 direttore dello stesso quotidiano, subentrato a Carlo Maggini; nel 1975 passò le consegne a Giuseppe Buffi, continuando la sua collaborazione fino a pochi mesi dalla morte.

Attività politica

Fu rappresentante e dirigente di spicco del Partito liberale radicale ticinese (PLRT) e l’artefice nel 1946 con Libero Olgiati della sua riunificazione

  • 1936/1940 Consigliere comunale di Bellinzona
  • 1940/1958 Municipale; vice sindaco per due legislature
  • 1939/1979 Deputato al Gran consiglio; membro di importanti Commissioni: Gestione (presieduta ripetutamente), legislazione, codice della scuola, regolamento del Gran consiglio, tributaria, legge di polizia, iniziativa Pini, istituzione AET, legge urbanistica, forze idriche, legge ospedaliera;
  • 1949/1950 Presidente del Gran Consiglio
  • 1946/1983 Segretario cantonale del Partito liberale radicale

 

Attività sportiva

Promotore e socio fondatore dell’Aero Club Bellinzona e dell’Unione ticinesi degli operai escursionisti (Utoe). Negli anni Trenta conseguì il brevetto di pilota mentre, appassionato alpinista, partecipò a scalate che portarono ad aprire vie di diverse cime di montagne ticinesi.

 

La prima cartella manoscritta dell’ultima “istantanea” di Plinio Verda

 

Il giornalismo e la sua oggettività: lettera alla figlia Franca, 1977

Addio caro p.v., di Giuseppe Buffi

Ricordo di p.v., di Alfredo Giovannini