Plinio Verda a 100 anni dalla nascita… commemorativa del 28.9.2007 a Castelgrande
Onorevoli Autorità, Gentili signore, egregi signori, Care amiche, cari amici,
100 anni fa, il 2 settembre 1907, proprio qui a Castelgrande, nasceva Plinio Verda. Noi tutti abbiamo avuto modo di conoscerlo: i più fortunati, di persona; altri tramite la sua arguta penna, quando, dalle colonne de “Il Dovere”, di cui è stato direttore per anni, “p.v.” lanciava le sue tanto attese, quanto temute istantanee, che non risparmiavano nessuno: ricordate le battaglie con Darani, direttore all’epoca del Popolo e libertà, e con quello che egli ha sempre e solo indicato, con feroce ironia, “piccola emme”? Oltre che quale polemista, tutti hanno apprezzato Plinio Verda anche come politico: accorto, disinteressato e disincantato, carismatico, seppure (o forse per questo) poco incline alle luci della ribalta. Difensore convinto delle libertà civili e politiche contro qualsiasi tentativo di prevaricazione, Verda fu pure strenuo sostenitore della laicità di uno Stato, aperto alle novità ma fondato sulla solidarietà e la giustizia. Custode e garante di una politica seria e concreta, egli combatté con determinazione contro le sirene del populismo di destra e delle utopie di sinistra. Valori che hanno sempre contraddistinto l’attività di Plinio Verda quale Consigliere comunale e Municipale della sua amata Bellinzona, deputato al Gran Consiglio e segretario, per decenni, del PLR cantonale. A Plinio Verda si riconosce pure il merito -e la cosa non deve stupire- di essere stato fra gli artefici, insieme a Libero Olgiati, della riunificazione del Partito liberale radicale ticinese, avvenuta nel 1946. Liberali e democratici, così erano chiamati i due partiti durante la scissione, tornarono finalmente a camminare insieme. Dico questo non solo per la storia, ma quasi a esorcizzare quei lugubri scenari che, oggi, sembrano addensarsi sulle nostre teste e che non oso nemmeno nominare.
E’ in memoria di Plinio Verda che lo scorso 12 giugno 2007, grazie ad una illuminata idea di Pier Felice Barchi, è stata costituita un’associazione che porta il nome di questo grande politico e giornalista ticinese: il “Club Plinio Verda”, appunto. Il suo scopo – tanto impegnativo, quanto accattivante- è quello di “tenere vivo, difendere e promuovere lo spirito critico e laico della cultura illuminista”. Uno spirito che permise all’Europa del Settecento di vivere notevoli cambiamenti culturali e politici, caratterizzati, fra l’altro, dall’esaltazione di idee laiche e di principi -difficili e bellissimi- quali la libertà, l’uguaglianza, la fraternità, i diritti umani, la scienza, il pensiero razionale, l’autonomia del potere politico e la laicità dello Stato. Idee che -come sappiamo- favorirono la Rivoluzione americana e quella francese, influenzarono in modo significativo la rivoluzione industriale e la stessa stesura di costituzioni quali quella statunitense e di alcuni Stati europei, Svizzera compresa.
Uno spirito critico e laico che diventerà in seguito parte integrante e fondamentale della metodologia liberale che Piero Gobetti (giornalista, politico e antifascista italiano vissuto agli inizi del XX secolo) descriverà come “la più ripugnante ai dogmi e alle semplificazioni astratte e alle cieche fiducie”, aggiungendo come “la teoria liberale non abbia mai dimenticato che l’attitudine prima dell’uomo di partito sarebbe quella di sapersi fermare al momento giusto, prima di decidere: la virtù del dubbio e della sospensione del giudizio, la capacità di dar ragione all’avversario è la miglior preparazione all’intransigenza e all’intolleranza operosa” (rimando al proposito al suo saggio “La rivoluzione liberale. Critica liberale”, edito nel 1924).
Alcuni stupiranno udendo questo riferimento a un passo di Gobetti che potrebbe sembrare contraddittorio con l’attività di polemista da tutti riconosciuta a Plinio Verda. Non è così. Il rispetto dell’avversario, la tolleranza nell’ascoltarne le tesi, non significa certo remissione nel difendere le proprie. Insomma, è certo possibile propugnare vivacemente i propri pensieri, anche polemicamente, senza per questo negare a chiunque il diritto di fare altrettanto.
Oggi questa tolleranza e questo stesso spirito critico sembrano essersi sopiti in una società povera di ideali e di valori. La politica sembra scadere sempre più a semplice amministrazione della cosa pubblica, in cui si tende a prediligere il pragmatismo rispetto agli slanci ideali e a una visione del futuro fondata sulle idee e, perché no?, condita pure con qualche elettrizzante utopia. Siamo testimoni di un periodo in cui il confronto di opinioni è sempre meno sereno e di rado genera idee genuine e nuovi impulsi. I concetti fondamentali di fraternità, tolleranza e rispetto del prossimo e delle sue idee sembrano cose ormai da buttare all’insegna di un sempre minor senso dello Stato e della stessa collettività.
Il “Club Plinio Verda” vuole fornire il proprio modesto contributo a che si torni a parlare di idee e di ideali, organizzando eventi in cui si confrontino e si sintetizzino opinioni anche diverse. Il club, di cui ho l’onore di essere presidente, è aperto a tutti, a dispetto di quel “club” che potrebbe lasciare intendere – a torto – intendimenti elitari. Diventare nostri soci è facile: basta annunciarsi al sottoscritto, oppure ad uno dei membri di comitato direttivo, persone che credono fermamente nei valori propugnati da Plinio Verda: Franca Verda Hunziker, figlia di Plinio, Pier Felice Barchi, Simone Bionda, Enrico Diener, Giovanni Molo e Antonio Spadafora. L’evento di questa sera è il primo, ci auguriamo, di una lunga serie, che il club organizzerà a favore dei suoi soci e di tutti coloro che hanno a cuore i principi e i valori in cui si riconosceva Plinio Verda.Sarà in primo luogo di lui che parleremo quest’oggi, del suo stile di uomo, giornalista e politico, a 100 anni dalla sua nascita. Relatore principale sarà Sergio Salvioni. Chiuderà la serata Pier Felice Barchi. A entrambi vanno i miei ringraziamenti per la preziosa disponibilità.
Mi si permetta infine di ringraziare pure tutti coloro che, con contributi in danaro o in natura, hanno reso possibile l’organizzazione e la riuscita di questa serata. In particolare il Comune di Bellinzona, il suo valido Ufficio tecnico e quello della Cultura, il Municipio di Bissone, di cui Plinio Verda era originario, la Sezione PLR di Bellinzona, La Regione Ticino, il Patriziato della città e il pittore Enea Tallone, che ha gentilmente relegato le sue opere alle pareti, per permetterci di essere qui stasera, la segreteria del Partito liberale radicale ticinese, il Circolo di cultura della città di Bellinzona e per esso Ellade Bomio, la Bottega del Pianoforte di Lugano, la Cantina del Cavaliere di Contone, l’amico Antonio Tabet, che ha curato e creato il logo del club e Eugen Hunziker, marito di Franca Verda, che ha allestito la pagina web dell’associazione. (visitatela su www.plinioverda.ch). Un grazie sentito va pure a Silvan Zingg, valido artista e musicista, che ci accompagnerà per tutta la serata, e ai miei colleghi di comitato direttivo, che, ve lo assicuro, hanno lavorato sodo. Vi ringrazio per la vostra presenza e vi auguro un’ottima serata!
Carlo Pedrolini, Presidente del Club Plinio Verda